TERME DI SARDARA
Sardara è un comune della provincia del Medio Campidano, collocato nell’entroterra sardo ad una trentina di chilometri dal mare di Arborea, nel Golfo di Oristano. Dista dai due capoluoghi di provincia, Villacidro e Sanluri, rispettivamente 20 e 10 chilometri, e poco più di quaranta sia da Oristano che da Cagliari.
Sardara fa parte della regione storica del Monreale, caratterizzata sia dalla pianura del Campidano che dalle prime colline della Marmilla, per un contesto ambientale fatto di piccoli rilievi che raggiungono al massimo i trecento metri di altitudine.
Il centro termale si trova esternamente al centro abitato, a circa un paio di chilometri. E’ posto in località Santa Maria de Is Acquas, posta a circa un chilometro dal primo svincolo per Sardara della Carlo Felice che incontra chi proviene da Oristano.
Come arrivare:
Sardara si raggiunge facilmente in auto percorrendo la Statale 131 Carlo Felice che fende la regione del Campidano collegando Oristano a Cagliari. La località termale è servita da ben due svincoli, uno in corrispondenza con il centro abitato ed uno, posto qualche centinaio di metri più a nord, in corrispondenza delle sorgenti termali.
Rinomate nel Novecento per la loro composizione chimica molto simile a quella delle celeberrime terme di Vichy, le acque salutari di Sardara vantano una storia lunghissima: ciascuna delle civiltà che abitò questa zona ha infatti sfruttato i benefici curativi delle sorgenti medicamentose: prima la civiltà nuragica, poi Cartaginesi e Romani ebbero familiarità con queste acque termali, poi sfruttare senza soluzione di continuità anche nel Medioevo fino ai tempi odierni.
Gli stabilimenti termali moderni, infatti, che furono peraltro i primi della Sardegna, inglobarono, su progetto dell’architetto Gaetano Cima i resti ancora oggi visibili delle antiche Terme Neapolitanae, menzionate dallo storico Tolomeo.
Sin dal XVI secolo a.C. si ha testimonianza, grazie agli scavi archeologici, della presenza di pozzi votivi che facevano uso delle acque termali ancorchè per motivi sacrali e rituali. Dopo le popolazioni nuragiche furono i Romani a sfruttare queste acque termali, attorno al III secolo a.C., quando costruirono le Antiche Terme nei pressi della precedente località punica di Neapolis.
Dedicate in epoca medioevale a Santa Maria delle Acque, le Antiche Terme Neapolitane sono state convertite nel moderno complesso termale a partire dal 1898.
Le acque termali di Sardara originano dalla riemersione di acque meteoriche dopo il lungo tragitto nelle profondità della terra che le arricchisce di minerali, per sgorgare ad una temperatura compresa fra i 45 ed i 60 gradi. Si classificano quindi come acque ipertermali, oltre che bicarbonato-alcalino-sodiche, con una composizione chimico-fisica che le rende pressochè uniche in Italia, e molto simili a quelle rinomate della località francese di Vichy.
Le acque delle terme di Sardara possiedono un efficace effetto eudermico e stimolano la microcircolazione sanguigna ed il metabolismo cutaneo, con azione anti-infiammatoria, antisettica e detergente. Sono particolarmente indicate, assieme ai fanghi che vengono fatti maturare qui, nel trattamento degli inestetismi della pelle causati da disfunzioni organiche come acne, cellulite e rughe.
Il fango e le acque termali sono utilizzate presso le terme di Sardara per gli specifici trattamenti dedicati alla riabilitazione ed alle cure fisioterapiche, che vengono somministrate in relazione a convalescenza post-chirurgica, esiti di eventi traumatici e attività sportiva intensa.
I trattamenti tradizionali proposti sono la fangobalneo-terapia, la cura inalatoria, la cura idropinica e l’insufflazione endotimpanica.
I monumenti e gli eventi di Sardara sono legati inscindibilmente al folklore ed alle tradizioni antichissime del Medio Campidano, che affondano le proprie radici negli albori delle misteriose civiltà nuragiche.
I punti di interesse più importanti dei dintorni sono infatti:
Il territorio di Sardara propone però non solo monumenti antichissimi e suggestivi, ma anche manifestazioni folkloristiche, come la festa di Santa Maria de Is Acquas, che culmina ogni anno nel penultimo lunedì di settembre. Inizia il sabato precedente e, nel corso dei quattro giorni che terminano il martedì sera, si avvicendano una spettacolare processione, una fiera di lavorazioni artigianali, la sagra dove mangiare e la fiaccolata che segna il termine della celebrazione.
Sardara è notevole anche sotto il profilo eno-gastronomico, con prodotti tipici quali il civraxiu, il tipico pane di semola di grano duro originario della vicina Sanluri (e riconosciuto dal MIPAF come Prodotto Agroalimentari Tradizionali) e lo zafferano, ma anche con ricette tradizionali tramandate da generazioni, come i “piedini d’agnello” e le “fave e lardo”.
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