​Terme di Toscana: come sono nate, tra il mito e la storia

Pubblicato: 30/12/15 11:12

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 Il Comune di Monsummano Terme, in Toscana, a pochi giorni dall'anno 2000 ha voluto offrire alle giovani generazioni una raccolta attenta e premurosa di quei centri termali toscani che rappresentano di fatto la storia naturale e sociale della regione. Come un drone sul termalismo toscano. Una grande foto aerea scattata alla fine del 1800.

Grazie agli studi condotti nell'800 da Carrocci e Repetti oltre alle indicazioni storiche sono giunte a noi le note le caratteristiche chimico-fisiche delle acque ed il loro scopo terapeutico.
Anna Guarducci, Leonardo Rombai, Giuseppina Carla Romby hanno realizzato l'opera con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Pistoia e dell’Azienda di Promozione Turistica Montecatini-Valdinievole.
Riportiamo per curiosità alcune delle località censite e schedate poiché si tratta di una ricerca interessante quanto utile che dovrebbe fare parte del bagaglio culturale di coloro che amano e vivono il termalismo.

Pisa.
Bagni di Casciana nel Comune di Lari: Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena e successivamente Ferdinando III affidano a grandi architetti come Giuseppe Poggi la riqualificazione in marmo di Carrara per contenere le acque solfato-calciche-carboniche utilizzate per la cura di reumatismi, malattie del sistema nervoso e dell’apparato orinario.
Bagno di San Michele alle Formiche nel Comune di Pomarance: ne era proprietario nell’Ottocento il conte Florestano De Larderel. Le acque a 40° sono utilizzate per malattie della pelle, rattrappimenti delle membra e articolazioni.
Uliveto nel Comune di Vicopisano: nel 1863 esistevano poche baracche in legno, nel 1869 entrano in funzione le Terme con ampie sale per bere l’acqua bicarbonato-alcalino-terrosa efficace per la cura delle affezioni artritiche e reumatiche. Dal 1868 le acque sono vendute come bevanda.

Lucca.
Bagni di Lucca: a fine '800 è una delle Stazioni termali più importanti d’Europa con acque saline-termo-alcaline a 45° usate per immersioni, docce e come bevanda mentre i fanghi sono usati per la cura di malattie reumatiche, per la gotta e malattie dell’apparato digerente.
Monsummano ospita invece due stabilimenti famosi.
Lo stabilimento Giusti che nasce a seguito della scoperta di una grotta con la presenza di vapori caldo-umidi generati da un lago sotterraneo. Nel 1883 il progetto di ristrutturazione è dell’architetto Giacomo Roster "La grotta è accomodata in modo che i bagnanti possono percorrerla in ogni senso e star seduti a loro bell’agio nelle diverse località che per il differente grado di temperatura si dicono Paradiso, Purgatorio e Inferno". Le acque solfato-bicarbonato-alcalino-terrose sono indicate per la cura di artrosi, dermatiti e per la circolazione.
Lo stabilimento Parlanti è legato invece alla presenza "dell’acqua calda o bagno dei calli". Gioacchino Parlanti acquista dall’Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze il terreno. L’acqua può classificarsi tra le saline non molto mineralizzate; presa come bevanda svolge azione diuretica e cura le malattie del ricambio ed i reumatismi di ogni genere.

Siena.
Bagni San Filippo ad Abbadia San Salvatore: nella seconda metà dell’800 vede l'ampliamento delle Terme di acqua sulfurea-bicarbonato-alcalino-terrosa a 35° usata per bagni caldi, docce e come bibita. Si curano qui artriti, dolori nevralgici e reumatici, malattie della pelle, dello stomaco e dell’intestino.
Bagno di Petriolo a Monticiano: nel XIV sec. la Repubblica di Siena dopo averle dotate di una cinta muraria vi teneva un Soprintendente. Nel 1460 vi si reca il Pontefice Pio II e nell’occasione vennero create vasche per l’immersione. Alla fine dell'800 il Bagno era dotato di un piccolo albergo con camere e vasche per immersione alimentate da acque solfuree efficaci per la cura di dolori artritici e reumatici.
Bagni di Rapolano: noti almeno dal XIII sec. il Bagno Caldo di San Giovanni Battista era lo stabilimento più importante, il Bagno Caldo della Querciolaia comprendeva vari bagnetti e un albergo e le acque sono state utilizzate da Garibaldi per curarsi della ferita d’Aspromonte, il Bagno Temperato di San Giacomo era dotato di pensione, il Bagno di Armaiolo costruito nel '700 e abbellito nel corso del XIX sec. ha bagnetti di marmo e sale per docce. L’acqua sulfurea-bicarbonato-calcica sgorga alla temperatura di 39° ed è indicata per la cura di malattie reumatiche, artritiche e dell’apparato respiratorio.
Bagno a Vignone nel Comune di S. Quirico d’Orcia: conosciuto dai romani era frequentato nel Medioevo grazie al transito di viandanti e pellegrini, nel maggio 1490 vi si reca anche Lorenzo il Magnifico. Le acque sgorgano in piazza e sono ricche di cloruro di sodio, carbonati di calcio e ferro, solfati di calcio, di magnesio, di sodio, hanno una temperatura media di 51° e sono utilizzate per la cura di reumatismi, versamenti, artrosi, e malattie della pelle.
Bagni di Chianciano: sono denominati di S. Agnese o Sellena ricordati dall’XI secolo sono proprietà dei Vallombrosani, poi dei Camaldolesi, il Comune nel 1320 li cinge di mura fortificate. L’acqua Santa è utilizzata come bevanda per le malattie dell’apparato biliare e l’Acqua Santa Agnese o Sellena per balneazione nella cura di malattie della circolazione, l’Acqua della Strada è invece efficace per malattie dello stomaco e delle vie urinarie.

Arezzo.
Bagno a Montione: conosciuto già in tempi antichi, nel 1561 la Fraternita dei laici di Arezzo si rivolge al Comune per fare riconoscere l’acqua detta cetra o cedra dove predominano il bicarbonato di soda, il gas acido carbonico libero, l’idroclorato di sodio, i carbonati di magnesio, calcio, ferro da usare anche per bere ed indicata per la cura delle malattie cutanee, piaghe e dolori artritici.

Grosseto.
Bagno di Pitigliano: risale all'epoca etrusca, l'acqua calda a 75 gradi si utilizza per immersione ed anche come bevanda leggermente purgativa.
Bagno di Roselle: antiche terme etrusche abbandonate e restaurate dal Granduca Cosimo I dei Medici. Le acque sono utili per la cura di malattie della pelle e piaghe.
Bagno di Saturnia nel Comune di Manciano: importante in epoca romana aveva un bagno Antico con vasca e acqua solforosa, ed il Bagno Santo con acqua usata come bibita ed utilizzata per la cura di affezioni artritiche, reumatiche e del sistema muscolare.

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