L’inverno è alle porte e le temperature si faranno sempre più rigide: arrivano intanto i primi raffreddori.
Faringiti, tonsilliti e poi quei sintomi influenzali fastidiosi soprattutto per i più piccoli che all’asilo o a scuola finiscono per essere più esposti al rischio di contagio e di recidive. E' stata avviata dalle Asl competenti per territorio la campagna per le vaccinazioni, il classico bivio che contrappone genitori, amici e parenti: è meglio vaccinarsi oppure no?
In molte famiglie il dibattito su come affrontare al meglio il rischio di ammalarsi diventa una vera e propria sfida a suon di citazioni, si va dal medico curante all'amico che si informa su internet, alla vicina che sviluppa sapientemente tecniche orientali.
Aumentare o migliorare le difese immunitarie in modo naturale prima di ricorrere a farmaci ed antibiotici è un consiglio che viene espresso e ripetuto quasi tutto l'anno. Quando il termometro si raffredda però, il primo pensiero è un luogo caldo in cui rifugiarsi.
I pediatri invitano, ad esempio, i genitori a portare i figli nel centro termale più vicino durante la stagione autunnale.
Considerato il patrimonio termale italiano, si tratta oltretutto molto spesso di cure a km Zero - sostiene Giuseppe Mele, presidente Paidòss, l'Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza - un approccio che, dopo una fase di declino, oggi è stato riscoperto. Occorre rivolgersi a strutture adeguate, dopo un'accurata visita pediatrica che suggerisca l'approccio più corretto”.
L’acqua termale salso-bromo-iodica, ovvero composta da cloruro di sodio, iodio e bromo, sembrerebbe essere l’ideale per il trattamento delle malattie da raffreddamento o per le infezioni virali e batteriche: contiene proprietà antinfiammatorie e antisettiche e stimola il sistema endocrino.
Oltre al classico aerosol i trattamenti consigliati sono inalazioni caldo-umide, docce nasali e nebulizzazioni, insufflazioni. Molti stabilimenti termali italiani predispongono pacchetti speciali per la cura dei bambini in autunno, aprendo le porte nel classico orario pomeridiano in cui i ragazzi, se non sono a merenda, fanno spesso attività sportive.
