Lavoro, dibattito sulle cure termali per prevenire infortuni

Pubblicato: 09/11/14 15:11

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La malattia definita "professionale", una volta riconosciuta e certificata come tale dall'Inail, ad oggi, può essere 'assistita' con un rimborso spese relativo al viaggio ed al soggiorno effettuati in convenzione.

Un diritto che spetta al lavoratore durante il periodo di inabilità temporanea oppure assoluta al lavoro: i malati di silicosi o asbestosi non hanno limiti di tempo. A decidere le cure è il medico dell'Istituto nazionale che opta, solitamente, in primo luogo per i pazienti cui occorre una riabilitazione respiratoria.
L'Inail rimborsa il viaggio ed il soggiorno anche agli accompagnatori del titolare di assegno per l'assistenza continuativa.
Queste cure hanno una durata dai quindici ai venti giorni a seconda del caso specifico.
Sul sito dell'Inail il passaggio chiave: "Il medico dell’Inail può prescrivere le cure termali, qualora esse siano efficaci a ridurre l’inabilità ed entro i termini revisionali, agli infortunati sul lavoro e tecnopatici titolari di rendita o liquidati in capitale per le patologie previste dalla legge. Le cure sono a carico del Sistema Sanitario Regionale mentre l’Inail rimborsa il solo soggiorno".

Una questione che arriva oggi sul tavolo del Governo visto che la parlamentare PD, Patrizia Maestri, ha presentato alcuni emendamenti alla Legge di Stabilità sottoscritti anche dal deputato Giuseppe Romanini con l’obiettivo di "Mantenere i rimborsi INPS e INAIL a quei lavoratori che effettuano cicli di cure termali per prevenire il rischio di malattie professionali: una norma che consente di esercitare un’importante funzione di prevenzione sanitaria per determinate categorie particolarmente esposte al rischio di patologie respiratorie".

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