La Femtec, federazione mondiale del termalismo presieduta dal dottor Umberto Solimene ha recentemente sottolineato l'importanza della reidratazione per l'organismo. Un apposito Convegno è stato inserito nel programma di Expo a Milano, ma l'attenzione è alta ogni giorno da parte degli specialisti di termalismo.
Reidratazione che può avvenire attraverso una terapia idropinica casalinga, ma che risulta meglio comprensibile, forse, se associata alla filosofia termale poiché ciascun centro di riferimento sul territorio nazionale suggerisce quali acque scegliere ed in quali quantità assimilarne quotidianamente le rispettive proprietà.
Le maggiori strutture hanno avviato una informazione interna affidata allo staff preposto all'accoglienza degli ospiti, ma molti frequentatori dei circuiti termali ed altrettanti curiosi, ogni giorno si informano attraverso il web per cercare il rimedio più opportuno al singolo disturbo accusato o alla semplice necessità di effettuare una prevenzione mirata al proprio stato di salute. Il primo consiglio è dunque informarsi bene e fare tante domande, tutte quelle che occorrono per potersi affidare alla terapia prescelta.
Riolo e Comano sono due mete esemplari sulla materia. Ogni acqua ha però delle indicazioni ben precise dovute alle caratteristiche ed agli elementi in essa presenti; per questo è necessario un consulto medico preventivo.
Nel Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, l'Acqua Breta delle Terme di Riolo nasce da una falda ad 80 metri di profondità dove raccoglie sali minerali presenti nella crosta terrestre da oltre 500 milioni di anni, attraversa poi depositi di calcare o filtri naturali che asportano le impurità nocive, per questo è batteriologicamente pura e bevibile.
Sono una sessantina le sorgenti, differenti fra loro con proprietà chimiche e fisiche proprie e specifiche indicazioni terapeutiche.
Nella terapia idropinica le acque impiegate sono Breta, Vittoria e Margherita, il gruppo è quello delle salso-solfate, poiché sarebbero in grado di apportare preziosi sali minerali e sostanze vitali al riequilibrio del metabolismo. "Bere le acque della salute migliora la produzione qualitativa della bile; facilita la normalizzazione dell'assorbimento di grassi, calcio e vitamine liposolubili a livello intestinale; permette un'azione epato-protettiva sui metabolismi dei grassi, dei carboidrati e dell'acido urico" sottolineano dalla struttura.
I consigli degli specialisti di Riolo con l'acqua Breta? "Bere da due a cinque bicchieri al giorno, preferibilmente al mattino e a digiuno. E' bene bere lentamente, lasciando passare un lasso di tempo tra un bicchiere e l'altro, favorendo così una miglior assimilazione dell'acqua. La terapia dura da un minimo di 10-12 giorni ad un massimo di 20 giorni, tempo necessario per ripristinare le normali funzioni dell'apparato digerente".
A Comano l'acqua viene presentata come "leggerissima, tollerabile anche in forti dosi, facilmente digerita e rapidamente eliminata". Una volta ingerita entra rapidamente nel circolo sanguigno e risulta particolarmente diuretica.
"L'organismo - spiegano gli esperti - elimina ogni giorno una quantità di urine superiore all’acqua bevuta con conseguente lavaggio cellulare fisiologico e ricambio del contenuto idrico salino, solubilizza e mobilizza le scorie azotate e provvede ad abbassare il valore di acido urico nel sangue".
In quali casi viene consigliata l'acqua di Comano? "Nella cura di patologie renali e delle vie urinarie come la calcolosi renale o la renella. L’acqua termale favorisce l’espulsione di eventuali calcoli ed è utile nella prevenzione della calcolosi. Nel trattamento della dispepsia di origine gastroenterica e biliare e nella sindrome dell’intestino irritabile nella varietà di stipsi, grazie alla sua azione tampone sul ph gastrico e alla stimolazione della peristalsi intestinale. La cura idropinica è controindicata in caso di reflusso gastro-esofageo, gastrite in fase acuta, ulcera gastrica, colite, dolori addominali in atto".
Lo staff consiglia di iniziare la cura "con basse quantità di acqua (1-2 bicchieri), per poi arrivare gradualmente a berne 1 litro nel corso della giornata, alla fine del periodo dei 12-14 giorni previsti. Le dosi sono da assumere a digiuno al mattino o comunque lontano dai pasti, con un ritmo lento e lasciando degli intervalli di tempo tra un bicchiere e l’altro. Questo consente la non interferenza con i processi digestivi, favorisce e potenzia le azioni biologiche e gli effetti terapeutici".