Grotte termali a Bagni di Lucca: perla dei Bonaparte

Pubblicato: 27/04/16 11:04

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 Sotto Bagni Caldi e Ponte a Serraglio ci sarebbe un vulcano, ecco spiegata l'attività termale. 
Da queste parti della Toscana sono note due Grotte naturali a vapore dove la temperatura oscilla tra i 42 e i 46° grazie alle acque solfato-bicarbonato-calciche utili per la cura di patologie di tipo reumatico. La più piccola è anche la più suggestiva e si tratta di Paolina Bonaparte.
Un'altra sorella dell'Imperatore, Elisa Bonaparte, principessa di Lucca, portò sul panorama nazionale le Terme di Bagni di Lucca.

Le Terme sono oggi alimentate da acque che sgorgano a 54 gradi dalla sorgente principale del Doccione ed hanno potere curativo e rigenerante come ricorda lo staff "Le nostre acque termali hanno un effetto antinfiammatorio e miorilassante sull'apparato osteo-articolare e muscolo-tendineo, un'azione decongestionante e trofica sulle mucose, in particolare nasali e vaginali e sono indicate nelle patologie otorinolaringoiatriche degli adulti e dei bambini. I vapori naturali delle acque presenti nelle grotte hanno un benefico effetto antistress".

La piccola grotta ha due cavità, ciascuna alimentata da una propria sorgente con diversa temperatura che varia in base all'altezza, per cui è più calda all'altezza del tronco umano e più bassa ai piedi.

La grotta è oggi un trattamento base per i moderni trattamenti di estetica e benessere termale: "Sono i vapori naturali delle acque ad avere una forte azione miorilassante e decontratturante. L’abbondante sudorazione depura la pelle levigandola e rendendola vellutata e luminosa" come spiegano gli esperti. 

 Utilizzate fin dagli Antichi Romani sono state frequentate dai personaggi illustri della storia come principi, poeti e medici che descrissero le qualità delle acque, e nel secolo XI furono restaurate per volontà di Matilde di Canossa. 
Con i Borboni si raggiunge la massima fama grazie ad ospiti quali Metternich, Vittorio Emanuele I, Luigi Napoleone futuro Napoleone III a Rossini, i Demidoff, Heine, Byron, Shelley e Dumas. Durante la Belle Epoque il libro degli ospiti si è arricchito con Pascoli, Croce, Puccini, Verdi, Mascagni e la Regina Margherita di Savoia.
Solo ad inizio del secolo scorso sono apparse, tra le panche in marmo, quelle maioliche che oggi le ricoprono e che gli ospiti trovano al loro arrivo.

Un restauro durato secoli utilizzando materiali del luogo come i marmi di Carrara, botticino e bardiglio per rivestire pareti e soffitti. Nella prima parte della grotta, la luce viene diffusa attraverso vasi in ghisa, posti su piedistalli in marmo.

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