​Fumarole sconosciute tra le terme romane dei Campi Flegrei

Pubblicato: 13/04/15 10:04

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Lo staff tecnico dell'Osservatorio Vesuviano in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha reso noti i risultati ottenuti da "Monica", progetto di monitoraggio delle coste e dell'ambiente marino supervisionato dal Centro Nazionale delle Ricerche per poter disegnare con precisione il fondale della baia di Pozzuoli e tenere sotto controllo costante l'attività sismica a nord di Napoli. Qui tra resti archeologici di età romana, appartenenti a stabilimenti termali dell'epoca, sono emerse tracce di fumarole sino ad ora sconosciute.

Le immagini in alta risoluzione sono arrivate grazie ad uno studio finanziato dal Ministero dei Beni Archeologici che ha concesso agli scienziati di ispezionare l'area del Portus Iulius, oramai sommerso sotto 15 metri di acqua marina a causa del cedimento della zolla terrestre sulla quale era posto più di duemila anni fa.

Attività termale all'ombra del Supervulcano. La zona dei Campi Flegrei, dove sono situate ancora oggi strutture termali che derivano la loro presenza dalle alte temperature magmatiche, è tenuta sotto stretta osservazione a causa del bradisismo e della potenzialità eruttiva segnalata nel corso dei secoli dalle attività sismiche sviluppatesi all'interno della caldera.

Adesso la fibra ottica arriverà sul fondo del mare e permetterà di collegare varie aree archeologiche e morfologicamente delicate per ottenere dati in tempo reale da incrociare con i modelli matematici elaborati dai ricercatori.

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