Cosmetici Bio, come si legge l'INCI dei prodotti

Pubblicato: 15/12/14 17:12

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Report, la trasmissione di inchiesta di Rai Tre si è occupata dei cosmetici biologici e naturali.
"Creme, saponi e trucchi bio si trovano ormai non solo nelle botteghe dedicate ma anche negli scaffali delle grandi catene di distribuzione" spiega Milena Gabanelli che punta il dito sulle differenze tra prodotto biologico, naturale ed ecologico e la difficoltà di scelta del consumatore.

Gli stabilimenti termali offrono sempre più la possibilità di portarsi a casa prodotti naturali che utilizzano materie prime come acqua e fanghi termali. Un consiglio potrebbe essere quello di rivolgersi allo staff medico per conoscere utilità, funzione e potenziali rischi nell'uso di cosmetici impropri.

Un'azienda contattata da Emanuele Bellano, il giornalista che cura il servizio, risponde che il termine "Bio" sui propri prodotti è semplicemente parte del nome, un mero termine dunque e non una certificazione.
Fabrizio Zago, chimico industriale spiega che vi è "difficoltà da parte del consumatore a leggere le composizioni, per cui guardano molto di più il davanti dell'etichetta e si lascia spazio agli eco furbi, ovvero delle persone che approfittando dell'onda positiva, fanno diventare eco-bio qualsiasi cosa".

Dal 1997 esiste l'INCI (International Nomenclature of Cosmetics Ingredients) per aiutare a fare chiarezza nel consumatore su agenti chimici, conservanti e coloranti contenuti nei prodotti.
Gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente quindi il primo della lista sarà quello contenuto in maggiore quantità. I nomi in latino indicano sostanze vegetali non trattate chimicamente, quelli in inglese tutte le altre.
Si definiscono Bio quei cosmetici che hanno un INCI composto quasi totalmente da derivati vegetali, in pratica ingredienti ottenuti tramite agricoltura biologica.

Il bollino: se tra i loghi c'è quello di ICEA, AIAB, ECO CERT, ECO GARANTIE o LAV abbiamo la certezza che qualcuno ha controllato il prodotto. Ognuno di questi organismi ha però regole e percentuali proprie per la classificazioni: ciò che è bio per uno può non esserlo per l'altro.

Nei cosmetici Biologici non dovrebbero essere presenti: derivati dal petrolio o petrolati come Vaseline, Paraffinum liquidum, Mineral oil e Petrolatum e più in generale tutti gli ingredienti che contengono la parola siloxane o terminano in one, parabeni e quindi tutti quelli con suffisso paraben, tensioattivi etossilati riconoscibili grazie al suffisso “-eth” ad esempio Sodium pareth sulfate, antimicrobici come triclosan, bht, bha e coloranti chimici in genere denominati con la sigla CI seguita da un numero.

Alessandro Pulga, direttore Icea però precisa: "Non esiste ancora una definizione di legge del cosmetico biologico, del cosmetico naturale, e non esiste neanche un sistema di tutela sia a favore dei produttori, sia a favore ovviamente dei consumatori e del mercato".

L'unica proposta di legge sarebbe stata depositata in Parlamento nel marzo 2013 ed è assegnata alla Commissione Ambiente e Territorio e alla Commisssione Attività Produttive della Camera ma l'iter non è ancora stato avviato e lo conferma il parlamentare Ermete Realacci che uspica, dopo l'intervento di Report, di poterne sollecitare la discussione.

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