​Come bere l'Acqua termale: utili consigli dalle Alpi

Pubblicato: 05/01/16 11:01

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 In cosa consiste una cura idropinica? "Consiste nella somministrazione di acqua termale per bibita a scopo terapeutico - spiegano i medici di Pejo - con le giuste quantità si aiuta il fisico a mantenere in efficienza le proprie funzioni vitali ed a correggere gli squilibri metabolici".
 "Facile come bere un bicchier d'acqua". In realtà questa massima viene messa in crisi, perché serve conoscere la composizione chimica dell'acqua per valutarne gli effetti a seconda della necessità e calibrarne il consumo a seconda del paziente. 

L'aspetto determinante: prima ancora della bellezza delle fonti, dei servizi e dei pacchetti offerti in promozione c'è la purezza delle acque.
Il Parco Nazionale dello Stelvio, nel cuore delle Alpi Centrali, è l’area protetta più vasta dell’intero arco alpino, il più grande dei parchi storici italiani e per questo può rappresentare un esempio nello sfruttamento dell'acqua a fini terapeutici.
L'Ente Parco ha svolto la delicata funzione di salvaguardare l’area, circa 130.600 ettari tra ghiacciai di alta quota, alpeggi, altipiani e prati di fondovalle, garantendo uno sviluppo sostenibile ed equilibrato delle attività sociali e produttive, proteggendo così l’ecosistema e la diversità biologica.

Tra queste montagne le sorgenti minerali Antica Fonte, Nuova Fonte e Fonte Alpina sono purissime e particolarmente adatte ad essere bevute, nonostante questo occorre fare riferimento ad alcuni consigli. Sono proprio queste indicazioni pratiche e specifiche a dover mettere in guardia dall'uso sconsiderato dell'acqua termale. Ecco perché.

Alle Terme di Pejo è possibile effettuare cure idropiniche utilizzando diverse sorgenti termali, ma quali sono le caratteristiche distintive? "La Fonte Alpina è povera di sali minerali, consente di eliminare le formazioni calcolose e la renella presente nelle vie urinarie, l’Antica Fonte, ricca di ferro ed anidride carbonica, aumenta la secrezione biliare, regolarizza i movimenti intestinali e ricostruisce le riserve di ferro in caso di anemie carenziali, mentre la Nuova Fonte, grazie alla presenza di bicarbonati e di sali minerali, tampona gli acidi e favorisce lo svuotamento gastrico".

La Fonte Alpina attraversa rocce profonde ed impermeabili, questo la rende povera di sali minerali, da qui l'effetto lavaggio sulle vie urinarie, con conseguente eliminazione di calcoli e renella. Per la massima efficacia i medici consigliano di "berne grandi quantità, almeno due litri al giorno, lentamente, mentre si passeggia al sole o durante un’escursione nei boschi del Parco Nazionale dello Stelvio".

L’Antica Fonte contiene alte concentrazioni di bicarbonati e anidride carbonica che permettono di mantenere in soluzione minerali come ferro, calcio e magnesio, questo porta al tamponamento degli acidi gastrici con regolazione dell'intestino. I medici in questo caso consigliano "nelle gastriti accompagnate da elevata secrezione di acidi bere in grande quantità ed in breve tempo, nelle forme associate a bassa produzione di acidi, bere in dosi ridotte e in tempi più lunghi".

La Nuova Fonte trasporta invece acqua effervescente e concentrata di sali ed utile nelle patologie gastroenteriche, "la proprietà alcalinizzante previene la formazione di calcoli biliari. Il calcio ed i fosfati contrastano i processi di demineralizzazione ossea e lo ione ferroso, facilmente assimilabile, è favorevole nelle anemie carenziali presenti a diverse età e nelle forme provocate da eccessivo consumo, come iperattività fisica e gravidanza".
In questo ultimo caso i medici ne consigliano "l’assunzione in quantità crescenti, durante il periodo di vacanza, anche in associazione ai migliori piatti della tradizione trentina".

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