Il concorso indetto alcuni mesi fa dai comuni di Vanzone e San Carlo e dal Politecnico di Milano e Scuola di Ingegneria Edile-Architettura di Lecco da gennaio 2015 ha il suo vincitore e, nelle aspettative urbanistiche, avvicina alla realizzazione di un nuovo Centro termale nell'Alto Piemonte nella ex provincia di Novara. In attesa del giusto investitore il business plan prevede al momento una gestione pubblico-privata dell'acqua ricca di minerali perfetta per la cura di patologie con proprietà disintossicanti.
Nonostante la forte concorrenza nel settore Benessere e cura del corpo offerta dal territorio, l'amministrazione pare aver riconosciuto nella mera opportunità di mettersi in gioco una pepita d'oro spendibile sul rilancio del turismo italiano.
Pepita non per caso. L'acqua è stata certificata dal Ministero della Salute nel 2004 e la fonte si trova nella galleria di una miniera d'oro abbandonata nell'800. Ad inizi del '900 un progetto di massima per lo sfruttamento dello stabilimento c'era ma l'albergo Regina di Vanzone riceveva l'acqua "a spalla" trasportata dalle donne del luogo dai quasi 1500 metri sino al paese, 700 metri più a valle.
“Oro rosso – Un complesso termale per lo sfruttamento dell’Acqua Vanzonis” questo il titolo del bando. Ha vinto “Aqua Docet”, il disegno architettonico di Alberto Claudio Proserpio e Michael Quarenghi, punta sullo sfruttamento del profilo morfologico al fine di creare una terrazza nel verde, con l’uso di acciaio Corten e vetro trasparente.
Le terme così ipotizzate hanno sia uso terapeutico che ludico, impreziosite da una grande piazza pubblica posta in cima allo stabilimento.
Secondi Michol Panzeri e Alessio Galbiati con "Spav", che sulla carta utilizza pietra, cemento ed ancora acciaio Corten, e punta sull'effetto “cascata” con un collegamento stretto fra i piani usati come terrazzamenti.
Quanto occorre? Circa 15 milioni di euro l'investimento ipotizzato. Per dare il via alla ricettività il primo progetto propone un albergo diffuso, il secondo una reception da albergo con appartamenti raggiungibili dal centro curativo per mezzo di un trenino ascensionale.
