Gli occhi dell'Unesco sulla Toscana. Si chiama "tentative list" e l'unica località termale italiana presente è Montecatini Terme candidata transnazionale Unesco per le maggiori città termali europee.
Stabilimenti che trasudano la storia del territorio arrivando fino a metà dell'Ottocento, quando è la scienza a certificare la bontà delle acque. Ma bastano le sorgenti a rendere eccellente una zona apprezzata e rinomata in tutto il mondo?
Sottolinea Federterme, che guarda con attenzione alla valutazione in corso, come vi siano pareri più completi che esulano dal mero riconoscimento storico e culturale. Ad esempio per l'architetto e consigliere Claudia Massi "Se non si fosse assicurata ai villeggianti una gradevole permanenza in città in un ambiente elegante, ricco di intrattenimenti e di passeggiate terapeutiche, l'efficacia curativa delle acque non sarebbe forse bastata a rendere grande la Montecatini del Novecento".
L'inserimento di Montecatini Terme nella World Heritage List, sarebbe dunque un risultato dovuto a lungimiranti strategie sociali, architettoniche, ma anche economiche, date anche da quel marketing del "full optional" e del "last minute" che fanno tanto discutere ma corrispondono ad una buona percentuale di appeal per le piscine toscane.
La realizzazione di eventi collaterali alla mera stagione di visite e di cure, di fitness o di benessere sono un valore aggiunto; prova ne sono stata i recenti accessi record registrati grazie a manifestazioni sportive, ludiche e tradizionali che hanno spinto intere famiglie a mettersi in marcia verso la provincia toscana per trascorrere week end che hanno decretato il sold out nelle strutture ricettive.
E' importante il passato, la storia che ha reso unica l'accoglienza, ma anche saper guardare al futuro e fare i conti con il progresso.
Vivere di rendita è un rischio troppo alto per chi ha un patrimonio appartenente all'intera umanità.
