​Terme di Petriolo, allarme di Italia Nostra in Toscana

Pubblicato: 12/11/14 15:11

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 Sono un condensato sulfureo di natura e storia: la Riserva Naturale del Basso Merse e le tombe romane arricchiscono l'offerta turistica assolutamente libera di essere attraversata e scoperta.
Le vasche naturali spuntano lungo il corso del torrente Farma. La cinta senese è del 1400, ma non si tratta in questo caso della pregevole specie suina bicolore, bensì delle mura di cui rimangono caratteristiche e suggestive testimonianze accanto all'edilizia più contemporanea degli anni '60, quando era attivo un vecchio stabilimento, poi affiancato da una nuova struttura pubblico/privata costruita a cavallo tra gli anni '80 e '90.

Il complesso fa capo ad un edificio di culto datato a metà del 1200, una chiesa romanica monitorata dalla gente del luogo per il timore di crolli improvvisi. Fin dal medioevo sembrano esserci testimonianze di una vera e propria gestione economica del complesso termale come offerta ai viandanti ed agli abitanti del luogo. Si annoverano tra i fruitori delle acque curative esponenti delle famiglie nobili del rinascimento quali i Medici ed i Gonzaga, ma sarebbero anche vasche frequentate dai Papi.

Gli Amici dei Bagni di Petriolo ed Italia Nostra nelle ultime ore hanno richiamato l'attenzione dei media sui rischi legati al cantiere per il raddoppio del viadotto sulla statale Siena-Grosseto, Italia Nostra ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica che denuncia: "Lo stato di degrado del complesso termale storico dei Bagni di Petriolo, interessato dalla cantierizzazione dell'adeguamento della statale Siena-Grosseto, della costruzione del nuovo viadotto sul fiume Farma con pericolo per l'incolumità dei bagnanti e di chi staziona nelle vasche prossime al fiume" ha spiegato Mariarita Signorini.

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