Il Bagnaccio di Viterbo: le pozze libere immerse nella natura

Pubblicato: 08/07/16 14:07

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Appena inaugurato il Parco Termale, nuova attrazione turistica della Tuscia. "La maniera migliore per conoscerlo è venire a vederlo, e magari farsi un bagno caldo all'aria aperta" spiegano i gestori dell'area viterbese "riportata a disposizione di tutti grazie all'impegno dei giovani proprietari ed al sostegno dei tanti soci che rendono economicamente possibile la fruizione di questo miracolo della natura".

Le acque che sgorgano alla temperatura di circa 63°C erano conosciute nell'antichità con il nome di "Aquae Passeris" e sono certificate solfato-bicarbonato-alcalino-terrose debolmente solfuree ed ipertermali.
Il filosofo Michel de Montaigne nel 1581 annota "Vicino alla strada maestra, discosto di qualche passo a man dritta, a sei miglia di Montefiascone, c'è un bagno posto in una grandissima pianurae a tre miglia o quattro del monte più vicino fa un piccolo lago "di Bagnaccio" all'un termine del quale si vede una grandissima polla bollir gagliardamente e buttar acqua da abbruciare, polla che puzza assai al solfo. A questa acqua si attribuisce grandissime virtù per le cose dei reni".
Esistono cartografie romane che raffigurano l'area termale e precedono la nascita di Viterbo e persino un disegno di Michelangelo Buonarroti che appunta l'architettura di quella struttura termale che sarà poi distrutta dai Lanzichenecchi nel '600.

Tra le patologie tradizionalmente tratte gli esperti del luogo evidenziano "acne, micosi, dermatosi seborroiche e malattie psoriasiche, faringiti, laringiti, bronchiti, tracheiti, otiti, sinusiti, riniti, asma bronchiale, enfisema polmonare, reumatismi, osteoartrosi, nevralgie, gotta, fibrosi e fibromialgie, cerviciti, annessiti e vaginiti, arteropatrie e le flebopatie, gastriti, stipsi, ipercolesterolemia ed insufficienze epatiche" ricordando ai potenziali ospiti che il termalismo, per quanto naturale, comporta sempre un rapporto propedeutico con il medico al fine di ridurre effetti collaterali legati alle personali condizioni psico-fisiche.

Sono 6 le pozze presenti, nascono dal Polle Bagnaccio e dal Pozzo Bagnaccio. 
"Presso la sorgente Polle - spiega il giovane staff - è possibile prelevare liberamente acqua per fini terapeutici, provvedendo in proprio con contenitori rigorosamente puliti. E' anche possibile, sempre liberamente ed utilizzando propri recipienti rigorosamente puliti, prelevare acqua per fare piccole abluzioni localizzate, direttamente in loco".

C'è la pozza più vecchia, amata dai veterani poiché più piccola e conviviale, "splendidi i tramonti tutto l'anno" e quella per adulti, più grande ed ottima per prendere il sole immersi nell'acqua, e quella per bambini, recuperata recentemente, più fredda per offrire una vasca tiepida nel periodo estivo. 

Il parco termale ricade all'interno di una proprietà privata così l'uso delle acque termominerali è regolato da una sub-concessione mineraria; è per effetto delle deliberazioni della Giunta Comunale di Viterbo che l’accesso all’area e l’utilizzazione dell’acqua termale sono libere e gratuite.
Dal 2013 il sito, recuperato da anni di abbandono, è gestito dall'Associazione di Promozione Sociale Il Bagnaccio che ne cura la pulizia, la manutenzione e lo sviluppo.Il sito è aperto tutti i giorni dell'anno, salvo eventi eccezionali, dalle ore 7 alle 24 ed il numero di frequentatori è crescente, appassionati di termalismo arrivano da ogni parte d'Italia e d'Europa.

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